FRANCESCO GUCCINI - VENEZIA

VENICE – F. GUCCINI

The dying Venice, Venice is lying on the sea,

Venice sells the sweet obsession of its last and sad days to tourists

Who search Europe or Asia among people there,

Who look on the rising smoke or the rage of Marghera Port at the evening

Stefania was beautiful, Stefania had never fallen ill

She died in childbirth shouting in a wet bed of a big  hospital; 

she was twenty, she had a husband and a ring around the finger;

Her relatives, puzzled, told me that she could hardly breath

Venice is a hotel, St Mark is indeed the name of a pizzeria, too,

the gondola is expensive, the gondola is just an amusement ride

During the summer Stefania used to play with me in our idle and lazy Sundays

My mother used to chat, her mother sold Venice in her shop

Venice is a dream, a dream you can buy

But you cannot wake up with the water reaching your throat 

and the pain reaching the sea level

The Doge has changed his home and every thousand windows, 

there’s just a newborn crying, there’s just the  Mestre hooter

Stefania while sinking left something behind her:

Novella duemila and a rose on his bedside table,

Stefania left a child

I don’t know whether her parents really suffered 

watching she was dying alone in a big hospital

Venice is a hoax, which fills your head just with fate

Besides, you cannot know anything about the world, 

Venice is the people who do not care of anything

Stefania is a child, buying or selling off Venice will be her destiny:

maybe one day we will be happy to be just her distant relatives

VENEZIA - F. GUCCINI 

Venezia che muore, Venezia appoggiata sul mare, 
la dolce ossessione degli ultimi suoi giorni tristi, Venezia, la vende ai turisti, 
che cercano in mezzo alla gente l' Europa o l' Oriente, 
che guardano alzarsi alla sera il fumo - o la rabbia - di Porto Marghera... 

Stefania era bella, Stefania non stava mai male, 
è morta di parto gridando in un letto sudato d' un grande ospedale; 
aveva vent' anni, un marito, e l' anello nel dito: 
mi han detto confusi i parenti che quasi il respiro inciampava nei denti... 

Venezia è un' albergo, San Marco è senz' altro anche il nome di una pizzeria, 
la gondola costa, la gondola è solo un bel giro di giostra. 
Stefania d' estate giocava con me nelle vuote domeniche d' ozio. 
Mia madre parlava, sua madre vendeva Venezia in negozio. 

Venezia è anche un sogno, di quelli che puoi comperare, 
però non ti puoi risvegliare con l' acqua alla gola, e un dolore a livello del mare: 
il Doge ha cambiato di casa e per mille finestre 
c'è solo il vagito di un bimbo che è nato, c'è solo la sirena di Mestre... 

Stefania affondando, Stefania ha lasciato qualcosa: 
Novella Duemila e una rosa sul suo comodino, Stefania ha lasciato un bambino. 
Non so se ai parenti gli ha fatto davvero del male 
vederla morire ammazzata, morire da sola, in un grande ospedale... 

Venezia è un imbroglio che riempie la testa soltanto di fatalità: 
del resto del mondo non sai più una sega, Venezia è la gente che se ne frega! 
Stefania è un bambino, comprare o smerciare Venezia sarà il suo destino: 
può darsi che un giorno saremo contenti di esserne solo lontani parenti...